
La scuola italiana è
- luogo di conoscenza
- luogo di sviluppo e socializzazione
Per questo il nostro sistema scolastico è da sempre un sistema inclusivo non selettivo che si basa non su una uguaglianza di risultati ma sulla personalizzazione dell’insegnamento secondo le potenzialità di ciascuno (L517/77).
Questa normativa, però, dopo 30 anni non risponde più ai bisogni dell’attuale sistema scolastico; la discriminante alunni con disabilità/ alunni senza disabilità non basta più.
Nel 2010 i DSA sono riconosciuti dalla legge 170 con nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico; il 12 luglio 2011 vengono emanate le linee guida che sanciscono il diritto allo studio di tali alunni puntando soprattutto su nuove forme metodologiche, didattiche, su adeguate modalità di valutazione e su una specifica formazione dei docenti.
Oggi la direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 ci parla di BES, di alunni con Bisogni Educativi Speciali, cioè
- di alunni con disabilità tutelati dalla L104/92 ( didattica individualizzata, stesura del PEI); di alunni DSA tutelati dalla L.170/2010 ( personalizzazione dell’insegnamento, stesura del PDP);
- di alunni che hanno difficoltà ad adattarsi alla proposta educativa ordinaria per situazioni di svantaggio socio-economico, culturale, di lingua(didattica personalizzata con possibile stesura del PDP).
Tale direttiva estende a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento attraverso la stesura del PDP, strumento di lavoro in itinere, continuativo o temporaneo con il quale la scuola esplicita alla famiglia le strategie didattiche e metodologiche da attuare.
L’espressione Bisogni Educativi Speciali è entrata nel vasto uso in Italia dopo l’emanazione della Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 con strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica.
In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni:
- svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici,
- difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura
- della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse.